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Un sistema immunitario più efficiente? E’ questione di stile di vita

Lo stress abbassa le difese immunitarie, ma non è l’unico fattore. Piccolo vademecum a uno stile di vita che aiuta il sistema immunitario a essere più forte.

Secondo la psicologia positiva bisognerebbe cambiare approccio rispetto a un’influenza particolarmente debilitante. Non si dovrebbe vivere come debolezza, ma con l’idea che i virus sono educatori del sistema immunitario e non necessariamente dei nemici. Quel raffreddore non è un malessere necessariamente legato a difese immunitarie basse, ma una battaglia vinta. Per Daniel Davis, professore di immunologia all’Università di Manchester e autore di The Compatibility Gene, non ha senso parlare di sistema immunitario debole o forte. Secondo lo specialista, le persone sono programmate diversamente: c’è chi risponde meglio o peggio, c’è chi soffre maggiormente un raffreddore e chi si ristabilisce in fretta. Questa differenza tra le risposte individuali all’attacco di agenti patogeni, virus, batteri e condizioni sfavorevoli per l’organismo, garantisce la sopravvivenza della specie.
Il sistema immunitario è solo in piccolissima parte ereditato nel patrimonio genetico. La diversità è connaturata ed è biologicamente funzionale a rispondere a diverse esigenze. Lo ha dimostrato uno studio su dei gemelli pubblicato nel 2016 sul National Library of Medicine. Nel definire il funzionamento del sistema immunitario, la genetica ha un ruolo minoritario e lo stile di vita si rivela molto importante. Bisogna considerare quanto si dorme, lo stress a cui si è sottoposti, l’alimentazione equilibrata, l’abitudine all’esercizio fisico o alla mindfulness, le proprie connessioni, intese come relazioni sociali.
Se si dovesse immaginare una giornata ideale per supportare il sistema immunitario, questo sarebbe un programma da osservare.

MATTINO

Una colazione con tante sostanze e pochi grassi
L’alimentazione equilibrata garantisce il buon funzionamento dell’intestino che, come raccontano gli studi sul microbiota, influisce sul benessere fisico e sul buon funzionamento del sistema immunitario. Questi batteri “buoni” sono un ottimo alleato, ma ci sono anche altri cibi che si rivelano utili. Per esempio quelli che contengono magnesio, come lo yogurt o lo zenzero, o quelli che contengono vitamina B6, come la frutta. E ancora quelli che hanno vitamina D, come il burro o l’uovo.

Una seduta di meditazione
na ricerca del 2021 pubblicata negli atti della National Academy of Sciences (Social stressors associated with age-related T lymphocyte percentages in older US adults: Evidence from the US Health and Retirement Study) ha collegato alcuni tipi di stress all’invecchiamento del sistema immunitario. Un campione di persone è stato sottoposto ad analisi. Quelli che raccontavano di essere esposti a stress (lavorativo, cronico o per eventi) o a discriminazione sociale erano associati a profili del sistema immunitario più vecchi. Quando si formano nuove cellule anziane, queste si sommano a quelle derivate dal passare dell’età e tendono a dominare su quelle più nuove e più agili. Secondo Eric Klopack, autore principale dello studio e ricercatore post-dottorato di gerontologia presso la University of Southern California, in questo modo il sistema immunitario diventa meno efficiente.
Per ovviare all’invecchiamento possono essere utili le pratiche di meditazione e mindfulness che hanno il compito di abbassare i livelli di stress riconnettendo al qui e ora e liberando da una trappola di negatività.

DURANTE IL GIORNO

La limitazione delle influenze negative e dei pensieri tossici
È meglio, per esempio, limitare i contatti con colleghi o persone che non fanno stare bene per concentrarsi su relazioni che innescano un sistema di pensiero positivo. L’evoluzione racconta che, così come abbiamo più papille gustative specializzate per intercettare l’amaro, quello che è negativo acquisisce più valore nell’economia generale delle percezioni. Meglio quindi esserne consapevoli e tenersi lontani da elementi che risultano tossici e pervasivi.

SERA

Attività fisica per 15 minuti
Uno studio pubblicato nel 2021 sul British Journal of Sports Medicine ha mostrato come l’esercizio fisico può aiutare a proteggere la salute attraverso diversi meccanismi. Le persone fisicamente attive tendono ad avere meno infezioni nel tratto respiratorio e, quando si ammalano, accade in forma meno grave. Il tempo ideale da dedicare sarebbe tra i 150 minuti, attività poco intensa, e 75 minuti, attività più intensa (The T cell and NK cell immune response to exercise). Anche farne meno è salutare.
Secondo i ricercatori questo accade perché l’esercizio fisico aumenta la circolazione delle cellule immunitarie nel sangue. Ci sono anche altri studi (Effect of Various Exercise Regimens on Selected Exercise-Induced Cytokines in Healthy People)in cui si è scoperto che la contrazione e il movimento dei muscoli rilascia le citochine, delle proteine ​​di segnalazione che aiutano le cellule immunitarie a trovare e combattere le infezioni.

Una cena in buona compagnia
Le relazioni sociali sono fondamentali per il benessere mentale e fisico. La socializzazione appaga un bisogno di appartenenza che è tipico dell’uomo, anche perché agisce sui centri di stimolazione e ricompensa del cervello. Le situazioni sociali influenzano il sistema immunitario.

Un buon riposo
Un sonno ristoratore è fondamentale per il buon funzionamento del sistema immunitario e la deprivazione rende l’organismo più suscettibile a raffreddore e influenza. L’ideale è dormire tra le 6 e le 7 ore a notte.

Cosa aspetti?
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Redazione Nutrivel