

Kefir d’acqua, probiotici amici dell’intestino
Il comparto dei latticini fermentati gode di un’attenzione speciale da parte dei ricercatori: sono stati documentati ampiamente i potenziali effetti sulla salute di yogurt e kefir. Ma c’è una bevanda fermentata che piace ai consumatori e che inizia ad avere considerazione scientifica: è il kefir d’acqua, che con l’omonimo latte fermentato ha qualche punto in comune e molte differenze.
Ma al netto delle somiglianze, ha dei benefici anche questo prodotto? Ebbene, i risultati di recenti studi dicono di sì, come il lavoro di un team di ricercatori belgi e svizzeri sulla rivista Nutrients.
I probiotici che ripopolano il microbiota
La fermentazione è un processo antichissimo per conservare gli alimenti e nel tempo ha inciso sulle culture alimentari di tutto il mondo. Negli ultimi anni si è compreso che la presenza di ceppi batterici che fermentano, appunto, alcuni tipi di alimenti, è una chiave possibile per ripopolare il microbiota intestinale umano, quella variegata comunità che ci popola e che influenza il nostro benessere. In particolare, vengono ricercati i prodotti che siano fonte di agenti probiotici, definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità «microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite».
I probiotici ci aiutano nei processi digestivi e producono una serie sostanze, dette metaboliti o postbiotici, tra cui alcune vitamine e acidi grassi. Gli scienziati si sono chiesti: anche il kefir d’acqua come quello di latte è fonte di probiotici amici dell’intestino e della salute?
Che cos’è il kefir d’acqua
Intanto va detto che anche il kefir d’acqua, come il kefir ottenuto dal latte, contiene probiotici. La bevanda, dal colore biondo-giallastro, è dissetante e lievemente frizzantina. Si trova ormai nei supermercati più forniti ma si ottiene anche a casa senza grandi difficoltà. La base è l’acqua, cui vengono aggiunti carboidrati semplici come il saccarosio, e grani di kefir diversi da quelli del kefir di latte: questi grani, agglomerati gelatinosi, sono colture di batteri e lieviti incorporati in una matrice zuccherina.
La soluzione, alla fine, può essere arricchita con frutta fresca o secca, per esempio prugne, fichi, uva sultanina, datteri, e aromatizzata ricorrendo a diverse spezie, dalla cannella allo zenzero.
Dalla bevanda ai grassi che proteggono l’intestino
Nella letteratura medico-scientifica, sono in crescita gli studi, sul kefir d’acqua, sempre più popolare, tra cui quello dei ricercatori belgi e svizzeri su Nutrients. L’indagine è stata condotta in vitro, su un allestimento cellulare che imita i processi fermentativi all’interno del colon e dell’epitelio intestinale. L’esperimento fornisce inedite informazioni sul potenziale effetto modulatorio del kefir d’acqua sul microbiota intestinale umano.
Da questa simulazione fisiologica è emerso, per esempio, che i kefir d’acqua testati hanno incrementato la formazione degli acidi grassi a catena corta (riducendo la produzione di ammoniaca). Si tratta di molecole pregiate per l’organismo. Gli acidi grassi a catena corta (la cui sigla tecnica è SCFA, acronimo anglosassone che sta per Short Chain Fatty Acids) costituiscono un pacchetto di sostanze (l’acetato, il propionato e il butirrato) derivanti dalla fermentazione microbica dei carboidrati indigeribili.
L’emissione di acidi grassi da parte del condominio microbiologico che ospitiamo nel colon è cruciale per l’integrità del nostro intestino: infatti, tali composti regolano il pH nel canale alimentare e la produzione di muco, forniscono carburante alle cellule epiteliali e influenzano le funzioni immunitarie locali. In particolare, è il butirrato la principale fonte di energia per le cellule del colon ed è coinvolto nel mantenimento della barriera intestinale, la nevralgica interfaccia tra noi e gli agenti esterni, potenzialmente patogeni.
Il kefir d’acqua per la biodiversità del microbiota
Gli acidi grassi, inoltre, modulano direttamente la salute metabolica dell’ospite attraverso una serie di ricadute che riguardano la regolazione dell’appetito, il dispendio energetico, l’equilibrio del glucosio e l’immunomodulazione. Da tutto ciò scaturisce un messaggio chiaro: un maggiore rilascio di acidi grassi da parte del microbiota può essere considerato un beneficio per la salute. Tant’è che la comunità dei ricercatori è convinta che l’aumento della produzione degli acidi grassi potrebbe costituire una strategia preziosa nella prevenzione dei disordini gastrointestinali, dell’obesità e del diabete mellito di tipo 2.
In definitiva, anche il kefir d’acqua si è dimostrato in grado di condizionare positivamente il microambiente del colon. Ed è stato pure rilevato un cambiamento favorevole nell’ecosistema intestinale, con la popolazione dei bifidobatteri che è risultata costantemente aumentata dalla bevanda. Un aiuto alla biodiversità.
L’alternativa veg al kefir
Il kefir d’acqua è l’alternativa al kefir caseario per i vegani e per chi voglia ridurre le fonti animali nella propria alimentazione. Lo zucchero c’è ma in larga misura viene fermentato e così la bevanda finisce con l’avere un contenuto calorico relativamente basso. Alcuni nutrizionisti iniziano a proporlo come interessante alternativa alle bibite zuccherate.

