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Intestino pigro: il ruolo del microbiota

Si accumulano i risultati, ricavati dalle osservazioni nell’animale e nell’uomo, che sostengono un’associazione (e anche forte) tra il microbiota intestinale e la stipsi, tra i crucci più diffusi che toccano la salute, tanto che riguarda quasi il 20 per cento della popolazione. La disbiosi tra le cause della stipsiLa stitichezza cronica, va precisato, si definisce… Continua a leggere Intestino pigro: il ruolo del microbiota

Si accumulano i risultati, ricavati dalle osservazioni nell’animale e nell’uomo, che sostengono un’associazione (e anche forte) tra il microbiota intestinale e la stipsi, tra i crucci più diffusi che toccano la salute, tanto che riguarda quasi il 20 per cento della popolazione.

La disbiosi tra le cause della stipsi
La stitichezza cronica, va precisato, si definisce tale quando racchiude una gamma di disagi: meno di tre evacuazioni spontanee a settimana, penosi sforzi per liberarsi, feci dure o caprine, sensazione di emissione incompleta.
Non tutte le stipsi sono uguali ed è sempre opportuno farsi visitare dal medico, che potrà consigliare i rimedi più adeguati. Tra le cause ricorrenti ci sono una insufficiente presenza di fibre nella dieta, un’inadeguata assunzione di liquidi e anche uno scarso esercizio fisico. È un disturbo, come spiegano i gastroenterologi, che ha un’origine multifattoriale.
Ora l’attenzione si è spostata sul ruolo dei trilioni di microbi che vivono nell’intestino dove svologno molte funzioni, tra cui la produzione di molecole come vitamine e acidi grassi durante il metabolismo del cibo. I residui alimentari fermentati dalla comunità dei germi generano sostanze bioattive che a loro volta possono influenzare la stabilità dello stesso microbiota e della barriera intestinale, inviando contestualmente variegati segnali al cervello.
Ma se c’è uno squilibrio, la cosiddetta disbiosi, può comparire o aggravarsi anche la stipsi. Ci sono studi che hanno infatti rilevato una chiara diversità nella composizione del microbiota intestinale nei pazienti alle prese con la stipsi: più precisamente, una relativa diminuzione di batteri benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium e un certo aumento di potenziali agenti patogeni.

Integratori di probiotici e prebiotici
Nel complesso, i ricercatori hanno potuto osservare una ridotta biodiversità delle specie batteriche in seno alla flora intestinale nei pazienti con l’intestino pigro. Questo porterebbe a una minore produzione di sostanze necessarie per favorire la motilità intestinale.
Alla luce di questo quadro, possono risultare utili per regolarizzare le gite in bagno gli integratori di prebiotici, di probiotici o di preparati che abbinano microrganismi probiotici e substrati prebiotici.

Prugne e mirtilli modificano il microbiota
L’attuale approccio al trattamento della stitichezza include modifiche dietetiche tra cui il consumo di frutti ricchi di fibre e di un tipo particolare di zucchero, il sorbitolo: prugne, kiwi, mele, mirtilli, albicocche, ciliegie. Sulla base della letteratura scientifica, emerge che possono avere un impatto non solo sulla motilità intestinale ma anche sul microbiota (come suggerisce uno studio recente). Per esempio, i mirtilli porterebbero a un aumento dei lattobacilli e le prugne dei bifidobatteri.

Redazione Nutrivel