

Il Forest Bathing giapponese: parlare con gli alberi per stare bene
Fare un bagno nella foresta e attivare tutti i sensi per comunicare con gli alberi. A cosa serve la forest therapy, che per i giapponesi ha una lunga storia
Regala le sensazioni di un bagno, ma non prevede un’immersione nell’acqua né un costume. Si chiama shinrin-yoku, che letteralmente vuol dire “bagno nella foresta”. È una terapia della natura con una recente storia di studi, che ne hanno dimostrato i benefici per il corpo e per la mente, e un’antica tradizione che ne fa capire le origini e la funzione.
Forest bathing, una pratica terapeutica giapponese
Quando negli anni 80 in Giappone si svilupparono i centri metropolitani attirando circa l’80% della popolazione del territorio, apparvero diversi fattori di stress. La società, fin da allora, dovette tentare di trovare una soluzione al burnout tecnologico e cittadino ripescando dal passato un’antica tradizione. Era lo shinrin-yoku – tradotto con forest bathing o therapy – e aveva il compito di fare decomprimere le persone e riportarle in contatto con la natura, distaccandole, almeno per qualche tempo, da contesti altamente urbanizzati, come potevano essere le città di Tokyo, Osaka o Nagoya.
Fin dall’antichità, infatti, i giapponesi hanno amato le loro foreste e passeggiare nei boschi. Queste appartengono alla loro religione, storia e cultura, così come gli alberi, trattati da sempre come esseri senzienti in grado di comunicare. Basti pensare, per esempio, che a Hiroshima esistono gli Hibakujumoku, alberi esposti alla bomba atomica che ancora vivono e per cui i giapponesi hanno una vera venerazione. Si siedono per qualche tempo vicino a loro, li toccano, ci parlano, li salutano, ritornano a trovarli e fanno di tutto per proteggerli.
Questo trattamento, però, non è riservato esclusivamente a loro, è un vero e proprio approccio alla natura i cui vantaggi, nel tempo, sono diventati oggetto di attenzione a livello globale grazie alla forest theraphy.
Come attivare i cinque sensi per comunicare con gli alberi
Quando si fa forest therapy i partecipanti camminano nei boschi, più in generale, si immergono nella natura per incrementare il loro benessere. Qui sono incoraggiati a parlare con gli alberi e a viverli con i 5 sensi. Si tratta di fare esercizi sensoriali per mantenere l’attenzione delle persone nel momento presente e per permettere alla mente di rallentare. Perché l’esperienza sia quanto più immersiva possibile è consigliabile mettersi nella predisposizione d’animo corretta: abbandonare ogni dispositivo, capire che si può camminare senza meta e lentamente, seguire il proprio corpo con tutti i sensi allertati, dall’udito all’olfatto. Gli alberi si toccano, si osservano, si respirano. Nell’intento dei terapisti lo shinrin-yoku deve diventare una sorta di ponte, che si apre attraverso i sensi e colma il divario tra le persone e la natura.
Forest bathing: i benefici di una pratica che ha le caratteristiche di una medicina
Farlo ha diversi vantaggi, come raccontano molti studi in proposito: il forest bathing abbassa la pressione sanguigna, i livelli di cortisolo, migliora la concentrazione, la memoria e la qualità del sonno. Ma non solo. A contribuire al benessere ci sono anche le sostanze rilasciate dalle piante, come i monoterpeni o i fitocidi, che possono aiutare il sistema immunitario. I fitocidi sono composti organici volatili (VOC) o “oli essenziali” emessi dagli alberi e utili per le loro qualità antimicrobiche e insetticide naturali. Questi stessi agiscono nell’organismo umano incoraggiando l’attività delle cellule natural killer (NK), proteine utili contro il cancro.
In nome dei suoi benefici, il governo giapponese lo ha incorporato nel programma sanitario del paese e la medicina forestale sta mettendo radici anche in altre parti del mondo.
Forest bathing, nel mondo e in Italia
Sono molte le attività che si possono fare con un’esperienza di forest bathing. Per esempio in Giappone i percorsi prevedono che nelle cliniche forestali ci siano dei dottori che seguono i visitatori e vengano preparati pranzi e cene con il cibo che viene dalle foreste. In generale è possibile camminare nella foresta, fare yoga, tai chi, terapia termale, meditazione o esercizi di respirazione, aromaterapia o osservazione delle piante. Fino al nordic walking o ai corsi di ceramica. I percorsi sono strutturati e seguiti da alcuni esperti che fanno da guida.
Qui alcuni luoghi dove praticare in Italia forest bathing:
1) Fruscìo, il parco sonoro montano Rabbi in Trentino Alto-Adige in cui sono presenti sette postazioni sonore ed esperienziali, a 1.650 metri di quota.
2) MAB, in Molise, una riserva che segue il programma dell’Unesco Man And Biosphere. Qui si cammina in un bosco caratterizzato da una profonda biodiversità vegetale e in cui la bellezza è anche legata alle acque del fiume Trigno e del torrente Salcitaro.
3) Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta in Sicilia, per camminare tra i Patriarchi del Bosco, querce centenarie che appartengono a un ecosistema molto vario che va dalle zone umide a quelle secche.
In generale, gli esperti di forest bathing raccontano che, una volta appresi i principi, sia possibile fare un “bagno” ovunque. Non è importante quindi che si tratti di una foresta vera e propria, potrebbe essere anche un parco vicino casa. Si avvistano gli alberi e si parte!

