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Come pianificare i pasti in modo scientifico
Il meal planning aiuta nella gestione del tempo. Con una buona organizzazione le cene in famiglia possono essere a minore dispersione energetica. Un’idea per impostare la settimana
Le persone potrebbero dividersi tra quelle che hanno la possibilità di organizzare la cena velocemente e senza troppe pretese (per sé stesse) e quelle che arrivano a casa e, per questioni anagrafiche, si ritrovano a dovere sfamare una famiglia che già scalpita a tavola, in attesa che il suo piatto si riempia.
Di solito questa divisione coincide con quella tra famiglie senza o famiglie con figli. Le prime vivono con un’autogestione ai fornelli che non deve rispondere alle aspettative (altrui). Le seconde si confrontano anche con le esigenze di alimentazione degli altri che richiedono particolari regimi. Vuol dire mettere in campo una buona capacità di aggirare gli ostacoli di gusto e una certa fantasia nell’elaborazione dei piatti.
Quest’ultima abilità, che sembrerebbe accessoria, cela un piccolo segreto di successo per un meal planning utile a chi vuole tenere sotto controllo l’abuso delle calorie in famiglia e tentare di ammannire un pranzo e una cena sani e appetitosi.
Krista Varady, autrice del libro The Every-Other-Day Diet, in alcuni studi legati al post-dottorato all’Università di Berkeley, ha notato come quelli che seguivano diete a giorni alterni con una maggiore quantità di grassi e calorie (45% circa) perdevano gli stessi chili, se non di più, rispetto a quelli che prevedevano pasti con minori quantità di grassi e calorie (25%). Questo probabilmente perché i primi traevano maggiore soddisfazione dal cibo e riuscivano a mantenere il regime alimentare più volentieri e con maggiore facilità. Erano meno inclini a pensare che, nel giorno in cui la dieta non era prevista, avevano la possibilità di fare uno strappo alla regola.
Come impostare un meal plan familiare
Quando bisogna organizzarsi per un (happy) meal plan familiare, si tratta di semplificarsi la vita in termini di gestione ottimale dei tempi , di trovare un giusto equilibrio tra quello che piace e quello che è salutare e di stuzzicare le papille gustative con piatti che solletichino la curiosità e spingano a sperimentare, magari elevando il livello di energie mentali di chi prepara grazie alla stimolazione del sistema di ricompensa.
Per farlo chi cucina deve pensare prima di tutto ai suoi gusti e deve porsi delle piccole regole per vivere meglio la missione. Un’ipotesi è pianificare i pasti della settimana con un numero massimo: si lavora sui 5 giorni, il weekend è liberi tutti. Per quei 5 giorni della settimana, è possibile pensare a un meal plan che si ispiri ai piatti dal mondo e più precisamente ai 5 continenti.
Le regole per compiere la missione del meal plan settimanale
In nome del numero 5, qui delle raccomandazioni:
1. Seguire sempre il fiuto dello chefChi cucina deve avere la possibilità di preparare qualcosa che piace a lui.
2. Quando si prepara, meglio pensare a una squadra di pallavolo Una volta che si investe tempo nella preparazione di un piatto, è consigliabile farne in una quantità sufficiente per almeno 2 -3 pasti della settimana.
3. Creare piatti multitasking partendo dalle basiPer chi ama i giochi di composizione, potrebbe essere divertente. I piatti da preparare potrebbero essere quelli base che si adattano a tante variabili. Si preparano i broccoli che si abbinano alla pasta, alla carne o a un toast.
4. Andare a caccia della cottura migliore (e più veloce)Ogni ingrediente ha la sua cottura privilegiata in termini di tempo. Un esempio? Le verdure sono lunghe da cucinare. Meglio farle (in grande quantità) con la pentola a pressione o al forno.
5. Conservare meglio per riprovarci
Un panno di stoffa intorno alle verdure ne rallenta il decadimento e il congelatore è un buono strumento per conservare preparazioni da presentare nella settimana successiva.

Il giro del mondo in 5 piatti da meal plan
L’Europa per un piatto di carne multiuso
Goulash: Lo spezzatino ha un vantaggio su tutti, quando si tratta di preparazione di carni. Una bistecca va cucinata al momento, mentre lui può essere preparato in anticipo, congelato e utilizzato alla bisogna. Non solo, la ricchezza del piatto consente anche un utilizzo collaterale. Il suo sugo è perfetto per un piatto di pasta.
Cottura: pentola a pressione.
L’Asia per la ricetta svuotafrigo
Pad Thai: Sinonimo della tradizione culinaria thailandese, ha un pregio sopra tutti: è uno svuotafrigo portentoso. È un piatto a base di noodles a cui si uniscono verdure, pesce, carne, uova o altro. La preparazione è in padella e prevede la possibilità di scambio tra gli ingredienti, mantenendo il principio dei componenti: carboidrati, proteine animali e vegetali.
Cottura: padella o wok.
Gli Stati Uniti per il carboidrato da congelatore
Mac & Cheese: Se carboidrato deve essere, che pasta sia. Dagli Stati Uniti con furore (e non dall’Italia) i Mac & Cheese offrono l’idea per un piatto da meal plan perfetto: si cucina al forno in grandi quantità ed è facile da congelare per riutilizzi posticipati.
Cottura: forno.
L’Oceania per i biscotti a lunga conservazione
Biscotti ANZAC: Servono avena, cocco, burro, miele o sciroppo d’acero. Sono dei biscotti tipici australiani che si trovano in qualsiasi supermercato e hanno una lunga storia. A farli erano le mogli dei soldati. Grazie alle loro caratteristiche, erano perfetti per essere spediti al fronte ai mariti e spesso venivano venduti per racimolare qualche soldo. Sono facili da preparare e si conservavano per tanto tempo.
Cottura: forno.
L’Africa per un piatto di pesce
Calulu: È uno stufato di verdure e pesce di tradizione angolana. Di solito si realizza con pesce essiccato, melanzane e foglie di jimboa. La verdura però può essere sostituita con gli spinaci e la stessa cosa vale per il pesce. La preparazione è semplicissima e lascia aperta la possibilità di varianti in base a quello che si ha a disposizione. Si tratta di soffriggere le verdure, aggiungere il pesce e l’acqua e portare a cottura.
Cottura: in una pentola di coccio.
