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Cambio di stagione: non fargli la guerra!

Il cambio di stagione ha un impatto notevole sulle funzioni del nostro organismo. Ascoltare i segnali del proprio corpo è il primo passo per contrastarne gli effetti come stanchezza e sonnolenza, instaurando nuove buone abitudini.

Nonostante il cambio di stagione sia un evento che viviamo ben 4 volte l’anno, solo uno di essi sembrerebbe essere il vero scoglio annuale per la maggior parte delle persone: il cambio di stagione del periodo autunnale.
Il cambio di stagione più temuto quindi, arriva tra la fine di settembre e la seconda metà di ottobre. Con esso si presentano stanchezza mentale, spossatezza fisica, senso di sopraffazione e a volte disturbi gastrointestinali spesso di natura psicosomatica, causati dalla somatizzazione dello stress che prende il sopravvento.
Questi fastidi che si accompagnano puntualmente al cambio di stagione sono del tutto fisiologici e sono legati alla nostra parte “primitiva”: la vita dell’essere umano è solo da poco che ha abbandonato il ritmo della natura, e per centinaia di migliaia di anni l’autunno è stato il periodo di preparazione al ritiro invernale. Prima della modernizzazione quindi, la stanchezza e tutti i disturbi legati al cambio di stagione non erano vissuti come un problema, ma erano parte di un processo normale e prevedibile: l’adattamento agli intensi freddi e alle notti prolungate in attesa del risveglio di primavera.
La società moderna invece da decenni ci ha portato ad abbandonare il ritmo della natura per adeguarci ad una vita di produttività 365 giorni all’anno – ed ecco che il corpo protesta attraverso i tipici sintomi da cambio di stagione.

Quanto dura la stanchezza da cambio di stagione?
Nonostante la percezione catastrofica che abbiamo di questo periodo, in realtà il cambio di stagione ha una durata limitata: da qualche giorno a un paio di settimane – a seconda della repentinità dei cambiamenti metereologici quali l’inizio delle piogge o l’abbassamento rapido delle temperature.

Quali sono i sintomi del cambio di stagione?
I sintomi più tipici del cambio di stagione sono ovviamente stanchezza, sonnolenza, spossatezza e difficoltà a risvegliarsi al mattino, ma anche difficoltà di addormentamento e insonnia.
Oltre a questi sintomi noti, ci sono però anche altri disturbi che non vengono comunemente associati al cambio di stagione, ma che sono facili da riscontrare soprattutto nella popolazione adulta: si tratta dei disturbi psicosomatici, tipicamente gastrointestinali.
Combattere la stanchezza – notoriamente senza grande successo – porta solo ad un aumento dello stress e del nervosismo.
Questo fallimentare opporsi alle necessità del nostro organismo avvia la produzione di cortisolo, ormone a cui l’intestino è molto sensibile. Quando i livelli di cortisolo aumentano, il corpo reagisce diminuendo l’afflusso di sangue verso l’intestino e causando quindi sintomi tipici come dolore, gonfiore, irregolarità nell’evacuazione e difficoltà digestive.

Come combattere la stanchezza del cambio di stagione?
La strategia migliore per reagire al cambio di stagione è non opporvisi!
Sicuramente da evitare l’aumento dell’assunzione di stimolanti e bevande energetiche per contrastare la fatica: alla lunga potrebbero causare difficoltà nell’addormentamento, insonnia, acidità di stomaco (pirosi gastrica) e mal di testa. Se il nostro corpo ci chiede riposo non dobbiamo opporci, ma concederglielo!
I consigli – validi per tutto l’anno! – sono:
1) avere uno stile di vita tranquillo e rimandare di qualche giorno gli impegni più stressanti;
2) prediligere un’alimentazione che non gravi sul sistema digerente per non affaticare lo stomaco già vittima dei risvolti psicosomatici dello stress;
3) ritargliarsi ogni giorno il tempo per un po’ di attività fisica o una passeggiata per controbilanciare gli effetti dello stress;
4) curare il riposo notturno creando dei piccoli rituali di addormentamento: ad esempio programmarsi una mezz’ora in cui abbandonare lo smartphone, lavarsi, prepararsi, andare a letto e concedersi una breve lettura piacevole prima di spegnere la luce.

Redazione Nutrivel